Si è chiuso il 19 novembre ’08 l’anno seghersiano. È stata una grande occasione per discutere, riflettere, diffondere, per quanto possibile, la conoscenza di una grande scrittrice, le ragioni di una vita di scelte letterale e politiche chiare, nel solco dell’uguaglianza, del rispetto e dell’amore per la libertà.
Tanti studenti, delle superiori e dell’università, si sono avvicinati ad Anna, ne hanno conosciuto la vita, ne hanno tratto ispirazione per le loro tesi di laurea.
È un percorso che per altro si propaga verso il nuovo anno. Infatti grazie alla preziosa collaborazione realizzata con la casa editrice Mimesis stanno per vedere la luce due opere della scrittrice.
“I morti restano giovani”, in collaboriamone con l’associazione “Quadrifoglio tedesco”, certamente il suo romanzo più appassionante, più forte, questo straordinario percorso dentro la storia della Germania dagli ultimi spari del primo conflitto mondiale, agli ultimi del secondo. La storia di un popolo attraverso i volti, le parole, i gesti, le azioni, i sentimenti di un largo numero di personaggi e di famiglie che incrociano, gli uni gli altri, le loro vite e i loro destini.
Quindi il diario del viaggio in Cina compiuto da Anna Seghers nel 1951, corredato da un importante numero di fotografie del viaggio stesso. Un libro importante, che ci racconta di un impegno, di una militanza, di una solidarietà, che travalicano il concetto occidentale di scrittore, spesso ripiegato esistenzialmente su se stesso, per abbracciare invece il senso di una lotta, di un movimento di emancipazione dei poveri e degli sfruttati che ha segnato, certo pur tra contraddizioni ed errori, la storia del Novecento, il secolo in cui Anna vissuto e ha cercato di essere, a suo modo, protagonista.
Questo anno XXV° dalla scomparsa di Anna Seghers, che ha avuto i suoi momenti più toccanti nella commemorazione a Berlino il primo giugno, è stato quindi una grande occasione per rendere giustizia e visibilità al suo pensiero, di donna, di militante, di scrittrice.
Come Centro Studi italiano a lei dedicato siamo fieri ed orgogliosi di aver dato il nostro piccolo, ma determinato e significativo, contributo.
Riprendiamo quindi il lavoro con la convinzione che oggi più che mai l’opera di Anna debba essere promossa, diffusa, fatta conoscere, perché le ragioni dell’impegno di tutta la sua vita restano le ragioni ideali della nostra azione nel presente e per il futuro.
Davide Rossi
Direttore Centro Studi Anna Seghers