NIKOLAJ OSTROVSKIJ
COME FU TEMPRATO L’ACCAIO
Il romanzo più amato dalla gioventù comunista di tutto il mondo
Introduzione di DAVIDE ROSSI
PGRECO
“Il libro di Nikolaj Ostrovskij è uno dei libri sovietici che ho letto con il cuore agitato fino all’ultima pagina. In esso, un uomo forte, appassionato, che sa quello che sta facendo, parla con passione e onestà.”
Isaac Babel
Come si tempra l’acciaio? Col fuoco, ma soprattutto con la passione umana e politica, con la voglia e il desiderio inesauribile di cambiare il mondo e di renderlo più giusto ed eguale, i giovani russi di allora si riconoscono nella Rivoluzione e nel Partito Comunista e si lanciano con baldanza nel turbinio della storia, al servizio della quale mettono la loro vita personale e privata, convinti della necessità che prevalga e s’imponga l’interesse collettivo. Nikolaj Ostrovskij porta a termine nel 1932 la scrittura della prima parte e nel 1934 della seconda di “Come fu temprato l’acciaio”, un romanzo di formazione vigoroso ed entusiastico, educativo e didattico, potentemente appassionato, toccante, ambientato negli anni eroici che vanno dalla vittoria della Rivoluzione d’Ottobre fino a quelli del primo piano quinquennale. È un romanzo in cui l’uguaglianza è il metro di paragone e di giudizio, in cui Pavel Korciaghin e le ragazze e i ragazzi della sua generazione manifestano una forza interiore più forte di qualsiasi avversità, una giovinezza furibonda capace di prendere il sopravvento e di costruire il futuro.
“Come fu temprato l’acciaio” diverrà un classico per la formazione dei giovani comunisti di tutto il mondo durante il Novecento, editato in oltre ottanta lingue per un totale di cinquantaquattro milioni di copie. Questa edizione si arricchisce dell’apparato critico e biografico curato da Davide Rossi, direttore del Centro Studi “Anna Seghers”.
Nikolaj Ostrovskij (Viliya 1904 – Mosca 1936) giovane operaio, aderisce agli ideali promossi dalla Rivoluzione d’Ottobre e ancora adolescente combatte nella cavalleria dell’Armata Rossa, poi, dopo essere stato gravemente ferito, è dirigente del Komsomol, la Gioventù Comunista. A vent’anni alcune malattie cronico – degenerative ne compromettono la salute al punto da portarlo alla cecità e all’immobilità. Diventa allora scrittore, esordendo con “Come fu temprato l’acciaio”, romanzo in due parti pubblicato nel ‘32 e nel ’34 a puntate dalla rivista “La Giovane Guardia” e nel 1935 unitariamente. Nel 1934 viene ammesso nell’Unione degli Scrittori dell’Unione Sovietica e nel 1936 rientra nell’Armata Rossa come commissario politico con il grado di generale di brigata. Si spegne nel dicembre ’36 dopo aver scritto solo la prima delle tre parti di “Nati dalla tempesta”.