BERLINO
Tra Ostalgie, Muro
e
città socialista
di
DAVIDE ROSSI
Nel 1914 in Germania solo gli Spartachisti si oppongono alla guerra e ai crediti pretesi dall’imperatore per finanziarla. Le ragioni dell’internazionalismo proletario sono tradite dai socialdemocratici europei, sarà allora la Rivoluzione d’Ottobre a raccogliere la rossa bandiera. Berlino nel tempo di Weimar, tra crisi e contraddizioni. diventa luogo di fermenti culturali e di lotta politica, i comunisti diventano protagonisti, primo partito con il 33% dei voti nel 1930 in una città in cui la rivoluzione sembra alle porte, tra modernità, innovazione, trasgressione. Tina Modotti qui arriva dal Messico, stringendo amicizia con gli scrittori proletari tra cui Anna Seghers, con Bertolt Brecht, che mette in scena le sue opere al Volksbühne, il teatro del popolo, il primo al mondo ad avere palcoscenici girevoli, col regista Slatan Dudow, autore del film operaio “Kuhle Wampe”, coi giornalisti comunisti dell’AIZ, Arbeiter Illustrierte Zeitung, inventori del fotogiornalismo. Dopo il ’45 una parte di Berlino diventa capitale della DDR, Seghers, Brecht, Dudow e molte e molti altri insieme a loro cercano di costruire il socialismo nella terra di Karl Marx, riprendendo con slancio il lavoro violentemente interrotto dal nazismo e dalla guerra. Quest’esperienza si chiude nell’89 con la caduta del Muro, ma i luoghi capaci di conservare memoria del tempo socialista vincono ogni revisionismo, alimentano l’Ostalgie del tempo dell’eguaglianza e diventano parte della nuova identità della riunificata capitale tedesca. Davide Rossi, direttore del Centro Studi “Anna Seghers” di Milano, racconta un secolo di Berlino descrivendo i luoghi che, ancora oggi, a venticinque anni dall’89, raccontano una storia di passioni e di ideali, una storia socialista.
IN TUTTE LE LIBRERIE DA FINE OTTOBRE
per info, contatti, presentazioni, copie autografate dall’autore scrivere a
annaseghers@libero.it