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Gentilissima Dacia Maraini,

esimio direttore del “Corriere della Sera”,

con viva soddisfazione il Centro Studi, tutte e tutti i volontari che lo animano ed io che lo dirigo abbiamo accolto con profonda emozione e soddisfazione la vostra decisione di editare “La gita delle ragazze morte” e “La rivolta dei pescatori di Santa Barbara”, seppur con qualche refuso nella nota biografica dedicata all’autrice.

Ci auguriamo che questa vostra pubblicazione possa contribuire al nostro quotidiano lavoro al servizio delle straordinarie opere letterarie di una donna che ha insegnato a noi come a tante e tanti giovani della sua patria – la DDR – a “respirare alle luce delle parole”. Un impegno, quello di Anna Seghers, che si è profuso in nome e per amore della libertà, una libertà inscindibile dalla ricerca della giustizia e dal dovere di uguaglianza verso tutti gli esseri umani, nessuno escluso.

Il nostro Centro Studi, con la fatica di chi è privo di qualunque contributo pubblico o privato, da anni edita alcuni testi della grande scrittrice comunista e di altri autori del campo socialista, censurati dalla libertà del mercato occidentale.

Vi segnalo le due più recenti pubblicazioni di Anna Seghers realizzate in collaborazione con la casa editrice Mimesis, che da anni mostra attenzione e sensibilità verso le nostre proposte, si pensi all’edizione che abbiamo realizzato di “Memorie del sottosviluppo” del cubano Edmundo Desnoes, ovvero “In Cina”, raccolta di testi e fotografie dal viaggio del 1951 della scrittrice nella terra proclamata da Mao Ze Dong Repubblica Popolare solo due anni prima e l’insuperato romanzo “I morti restano giovani”, pagine intense che restituiscono la storia della Germania e di Berlino tra il 1918 e il 1945.

Tengo in oltre ad aggiungere che ho curato la biografia, la sola in lingua italiana, della scrittrice allegandola al racconto “La figlia della delegata” che abbiamo editato nel 2006.

ANNA SEGHERS CORRIERE

Grazie quindi del vostro interessamento, certo che la grande letteratura è un fiore che non muore.

Milano, 2 dicembre 2013

Davide Rossi

Cari amici di Anna Seghers,

   sono felice che abbiate apprezzato la mia scelta di pubblicare i due racconti lunghi della straordinaria scrittrice che, come dite voi, è stata troppo presto dimenticata. Ma vorrei ricordarvi che questo non accade solo alla Seghers, ma a tutte le autrici, anche le piu importanti. La letteratura, ovvero le istituzioni letterarie, sono ancora considerate dominio maschile e le donne, quando si tratta di stabilire i modelli e i valori per le prossime generazioni, vengono ancora troppo spesso discriminate.

  “La gita delle ragazze morte” per me è un vero capolavoro e sono felice che i lettori italiani abbiano potuto leggerlo. Per me è stato bellissimo rileggerlo e non ho avuto un momento di dubbio nel proporlo all’editore.

   Con molta simpatia, Dacia Maraini

 

Gentilissima Maraini,

è una vera emozione per noi ricevere queste sue parole.

Grazie per la sua vita e per i suoi scritti.

Io son professore di storia e cerco sempre di valorizzare il ruolo delle donne, poco ricordate dai “maschi” che la storia la han scritta.

Penso a Galla Placidia, donna meravigliosa, e a tante altre dopo di lei.

Mi arrabbio spesso con le mie colleghe, in maggioranza donne, che si prestano a insegnare la storia come vogliono gli uomini.

Nella scuola è arduo far ricordare alle colleghe che il 2 giugno del ’46 non solo si è scelta la Repubblica, ma le donne han votato per la prima volta e in una decina sono state elette alla Costituente.

Le auguro ogni bene, confermandole che restiamo a sua disposizione.

A presto

Davide Rossi

Direttore Centro Studi “Anna Seghers”

 

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