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Viene spesso chiesto al Centro Studi se esista una relazione tra Anna Seghers e la città di Milano e se la scrittrice abbia visitato la città che oggi ospita il Centro Studi. In entrambi i casi possiamo rispondere affermativamente. Sul finire degli anni ’20, probabilmente il ’28 o il ’29, la scrittrice è stata a Milano, ammirando certamente il Duomo, il Castello, il Cenacolo. Da Milano ha proseguito per Verona e Venezia. Si trovava al seguito del regista cinematografico tedesco e suo amico Hans Richter, anche pittore, uno dei massimi sperimentatori di percorsi originali di estetica cinematografica. Agli inizi astrattista , inventa lo spazio figurativo in movimento, celebri i suoi rotoli dipinti in stile cinese, una realizzazione che deve aver molto toccato Anna Seghers, non solo per i suoi studi in storia dell’arte, ma in particolare in sinologia. Nel cinema degli anni ’20 Richter sperimenta la composizione di oggetti in movimento attraverso i film intitolati “Rythm 21” del 1921, “Rythm 23” del 1923, “Rythm 25” del 1925, a cui segue “ Filmstudie” del 1926, del ’28 è il film d’impegno sociale “Inflation” e quello satirico “Vormittagsspuk” (Fantasmi del mattino) del 1928. La ricerca artistica e la passione per la psicoanalisi non impediscono al regista di scegliere una vita militante, subito dopo la prima guerra mondiale nella Repubblica dei Consigli bavarese, la stessa a cui partecipa Bertolt Brecht, quindi nel movimento comunista internazionale e nella KPD, il partito comunista tedesco, quello di cui era parte Anna Seghers. Richter in Italia fa alcune riprese, entra in contatto con l’industria cinematografica italiana e milanese in particolare, immagina probabilmente un film che tuttavia non avrà seguito. È in ogni caso l’occasione per Anna Seghers per visitare l’Italia, paese in cui, a quanto sembra, le vicende storico-politiche degli anni seguenti non le permetteranno di tornare più, al di là della sua volontà.

 

 

 

 

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