Intervengono:
Pierre Radvanyi
figlio della scrittrice
Davide Rossi
Direttore Centro Studi “Anna Seghers”
Emilio Sabatino
Vicedirettore Centro Studi e Segretario SISA
Massimiliano Ay
Responsabile del Centro Studi per il Ticino
Christiane Barckhausen
Biografa di Tina Modotti e figlia della scrittrice della DDR Elfriede Bruening
Rita Calabrese
Studiosa seghersiana e professoressa di letteratura tedesca all’Università di Palermo
Pierre Dalla Vigna
Mimesis Edizioni
Alessio Arena
Associazione universitaria Demos Italia
In occasione dell’inaugurazione verrà presentata in anteprima l’edizione italiana de “I morti restano giovani”
di Anna Seghers – Mimesis Edizioni
Anna Seghers
(Magonza 1900 / Berlino – capitale della DDR 1983)
Tedesca, ebrea, comunista. All’avvento del nazismo, che ha contrastato con l’impegno politico e letterario, di quegli anni il romanzo La rivolta dei pescatori di Santa Barbara, è costretta all’esilio, prima in Francia e poi in Messico, in cui ritrova Tina Modotti e stringe amicizia con Frida Kahlo e Diego Rivera. I suoi scritti bruciano nella notte del famigerato rogo dei libri, organizzato dai nazisti il 10 maggio 1933. Nel dopoguerra ritorna in Germania con la convinzione di poter contribuire al riscatto della lingua tedesca e pubblica I morti restano giovani. È tra le fondatrici della DDR e si stabilisce nella parte di Berlino che ne è capitale, diventa presidentessa dell’Unione degli Scrittori, un compito che assolve con la determinazione e la libertà che la portano ad affermare l’imprescindibile necessità di “respirare alla luce delle parole”. Intensi i rapporti di amicizia con gli scrittori del suo tempo: Brecht, Mann, Hikmet, Guillen, Shuteriqi, Trifonov, Neruda, Amado. In Italia nel dopoguerra escono tutti i suoi romanzi, tra cui La settima croce e I sette della miniera, è l’autrice tedesca più pubblicata e letta sino al 1957, quando la nascita dell’attuale Unione Europea, allora MEC, impone, tra i vincoli per i paesi contraenti, il blocco di qualunque relazione economica e culturale con la DDR.