Nel cielo limpido e azzurro, attraversato da una luce e da un lieve vento che annunciano primavera e ne portano il profumo, si è svolta, nel pomeriggio di domenica 27 gennaio ’08 a Milano, la manifestazione per la giornata della memoria. Memoria di una liberazione che tra le nevi di Auschwitz ha visto spalancare le prime porte di un campo di sterminio 63 anni fa.
Primo Levi nel suo libro più bello, nel suo assoluto capolavoro che resta “La tregua”, capace di oltrepassare il dolore di “Se questo è un uomo”, descrive l’apparizione, in quel giorno, di quattro giovani soldati a cavallo con un berretto con la stella rossa, “fra il grigio della neve e il grigio del cielo, immobili sotto le folate di vento umido minaccioso di disgelo”, continuando di seguito con alcune tra le più belle pagine della letteratura italiana e della storia del Novecento.
Nel ’45 l’Armata Rossa avanza e libera, libera ebrei e uomini di buona volontà di tante differenti fedi, zingari, politici antifascisti in numero grandissimo, a partire dai comunisti e dai sindacalisti, libera omosessuali e disabili, donne e uomini, bambini, ragazze e ragazzi, avanzando sino a Berlino, ponendo fine alla guerra e portando la pace dopo anni di sangue.
Ricordando quel primo cancello abbattuto dall’esercito sovietico, ci ritroviamo nel cuore di una città che osserva stupita eppure attenta il dispiegarsi delle bandiere delle forze politiche della sinistra, della comunità ebraica, il meraviglioso striscione che riproduce la bandiera zingara: la ruota di un carro tra il verde della terra e l’azzurro degli orizzonti più lontani.
Davanti i gonfaloni dei comuni, le bandiere tricolori con la stella dell’ANPI, i partigiani.
Rom e sinti attaccano con violini e trombe, canti e melodie, universalmente belle, sia quando risuonano le note della loro tradizione, sia quando intonano “Bella ciao!”.
Presenti sia il Centro Studi “Anna Seghers”, sia il SISA – Sindacato Indipendente Scuola Ambiente, perché impegno civile e riscossa etica della società sono auspicabili, ma possono solo sorgere e scaturire da una riflessione serena e pacata che trovi irrinunciabile fondamento nelle radici della memoria e nel solco della Costituzione, che proprio in questi giorni compie il suo 60° anniversario, quella Carta fondamentale che rende l’Italia una “Repubblica democratica fondata sul lavoro”, nata nel solco della Resistenza e della lotta antifascista.
Un impegno che come sindacato e centro studi assumiamo con piena e consapevole responsabilità.
Milano, 27 gennaio ’08
Davide Rossi
Direttore Centro Studi “Anna Seghers”
Segretario generale SISA – Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente
Emilio Sabatino
Segretario nazionale SISA – Sindacato Indipendente Scuola e Ambiente